Oggi molte persone hanno la possibilità di accedere a mutui e finanziamenti offerti da banche e istituti di credito di vario genere. Alcune tra queste soluzioni di credito sono i classici mutui pensati spesso per l’acquisto della prima casa.
I mutui si dividono in linea di massima in due grandi categorie, vale a dire quelli fondiari e quelli ipotecari. Sono due tipologie di mutui che presentano caratteristiche in comune ma che presentano anche delle differenze. È importante capire che cosa accomuna e che cosa differenzia queste due tipologie di mutui prima di avanzare la propria richiesta.
Mutuo ipotecario: di cosa si tratta
Il mutuo ipotecario è una tipologia di mutuo oggi molto apprezzata e conosciuta. È un finanziamento che prevede un rimborso con una durata media o lunga che può arrivare anche fino ai 30 anni. È utile per l’acquisto o per la ristrutturazione di un immobile, di solito per quello della prima casa, anche se può essere richiesto anche per sostituire i mutui già avviati.
La liquidità richiesta e ottenuta in prestito verrà poi erogata in un’unica soluzione e rimborsata tramite il versamento di rate a cadenza mensile di importo variabile o costante, in base al tasso di interesse applicato. Questo mutuo viene definito ipotecario dato che presuppone come principale garanzia la sottoscrizione di un’ipoteca a tutela della banca sull’immobile che si intende acquistare o ristrutturare.
Principali tipologie di mutuo ipotecario
Il mutuo ipotecario ingloba al suo interno più tipologie differenti in base alla tipologia di tasso di interesse applicato e alle rate del piano di rientro. Tra i principali mutui ipotecari più gettonati troviamo:
- il mutuo ipotecario a tasso fisso: questi mutui prevedono l’applicazione di un tasso di interesse applicato alle rate di rimborso che risulta per l’appunto fisso. Ciò significa che i debitori dovranno provvedere al rimborso di importi uguali per tutte le rate del piano di rimborso senza sottostare ad eventuali oscillazioni del mercato. Il tasso fisso tuttavia di solito risulta leggermente più elevato rispetto a quello variabile, sebbene quest’ultimo sia più rischioso;
- il mutuo ipotecario a tasso variabile: in questo caso, il tasso essendo variabile, può andare a modificare gli importi delle singole rate mensili aumentandolo o diminuendolo in base alle variazioni del tasso di riferimento;
- il mutuo ipotecario a tasso misto: in questi mutui ipotecari il tasso è a metà strada tra quello fisso e quello variabile. Permette di risparmiare sul tasso variabile e allo stesso tempo permette al debitore di godere della sicurezza determinata dall’applicazione di un tasso fisso. Permette quindi al debitore di scegliere tra uno o l’altro tipo di tasso di interesse a scadenze fisse.
Mutuo fondiario: di cosa si tratta
Il mutuo fondiario, spesso confuso con quello ipotecario, è un finanziamento tramite il quale banche e creditori concedono prestiti e finanziamenti a medio e lungo termine, anche in questo caso, fino a 30 anni. Anche il mutuo fondiario prevede come principale garanzia la sottoscrizione di un’ipoteca di primo grado su un immobile. La particolarità dei prestiti fondiari si trova nel fatto che questo prestito può essere concesso solo quando intendiamo acquistare la nostra prima casa.
L’importo massimo erogato viene regolamentato dalla Banca d’Italia e può cambiare di volta in volta anche in base al valore dell’immobile che si intende acquistare, oltre che alle diverse offerte di finanziamenti. Il mutuo fondiario permette inoltre di ottenere una liquidità pari al massimo all’80% del valore dell’immobile e permette di risparmiare sulle spese previste per il notaio. Inoltre, permette anche una riduzione del valore iscritto all’ipoteca, nel caso in cui si registri una riduzione del capitale finanziato attraverso i rimborsi.